SEYCHELLES
Un viaggio alla scoperta dell’arcipelago delle Seychelles, dove la natura ha creato paesaggi di mare corallino e di spiagge bianche e soffici come il talco e dove la stravagante fantasia delle rocce di granito racconta una storia geologica antica di centinaia di milioni di anni. Paesaggi di notevole bellezza caratterizzano l’arcipelago, dando vita ad una serie di ecosistemi altrettanto ricchi e diversificati. Immagini ed emozioni di un viaggio per conoscerne a fondo i singoli protagonisti, un animale, una pianta o un fiore, una roccia, ma anche per leggere nelle forme di un paesaggio o di una pietra i grandi mutamenti dell’evoluzione che hanno attraversato l’arcipelago nelle ere passate, per comprendere come le tartarughe giganti e i coccodrilli estinti non siano soltanto un mero ricordo perduto nel tempo, ma raccontino di quando su queste isole, splendenti di sole e di mare, crescevano foreste sterminate e l’uomo ancora non esisteva. Colori, sapori, immagini tradizionali del popolo creolo completano il percorso figurativo di questo viaggio.
Lo stato insulare delle Seychelles, costituito da un arcipelago di 115 isole, fa parte del continente africano ed è localizzato nell’Oceano Indiano, a Nord Est del Madagascar e circa 1600 chilometri ad Est della costa del Kenya e della Tanzania. Il numero effettivo delle isole che compongono l’arcipelago, come recita la costituzione, è 155, considerata l’enorme varietà di isolotti, atolli frammentati, fronti di scogliera emersi, banchi sabbiosi, banchi corallini che emergono dal mare.
Il nostro viaggio è incominciato sicuramente nel modo migliore perché, delle tre isole principali, abbiamo scelto per prima La Digue, dove la vita scorre ancora con i ritmi di una volta. Si gira a piedi per visitarla o in bicicletta ed ogni angolo di questa piccola isola dona allo sguardo e alla mente un emozionante piacere di scoperta. A Praslin ci siamo immersi sia nello splendido mare di una tra le spiagge più belle dell’arcipelago, Ans Lazio, sia nella vegetazione che riveste la Valle de Me, santuario della natura, dominata dalle preziose palme Coco de mer. Mahé, l’isola più grande che ospita la capitale Vicotoria, è stata la nostra ultima meta. Qui, anche se viziati da un’atmosfera di pace e serenità, abbiamo visitato tutta l’isola per coglierne ii suoi molteplici aspetti: dallo stupore dei panorami mozzafiato, all’incanto delle estese foreste tropicali, dalla meraviglia delle immense piantagioni di tè, all’estasi delle baie delimitate da falesie a picco sul mare, dalla tranquillità delle lunghe spiagge di sabbia bianca alla vivace confusione delle strade di Victoria, dove i tempi cambiano d’improvviso, il traffico regolare ritorna padrone dell’atmosfera, ma non lascia dissolvere il fascino di un paese esotico e travolgente. Giunti a Mahé dopo un volo di circa nove ore, ci siamo imbarcati su un piccolo aereo di linea per proseguire fino a Praslin e, da qui, raggiungere, via mare, l’isola di La Digue. Eravamo soltanto dieci turisti a volare sul piccolo aereo, che lentamente fendeva l’aria a bassa quota, permettendo un’interessante ed affascinante osservazione dall’alto dell’arcipelago. Coste di sabbia e di roccia e rilievi fitti di verde, isole dall’impronta squisitamente corallina e piccoli atolli spersi nel blu tra mare e cielo, illuminati dai raggi del sole, si adagiavano con grazia sull’immensità dell’oceano.
Responsabile di questa particolare morfologia, è la storia geologica delle Seyschelles che, nel corso delle ere, ha donano all’arcipelago spettacolari paesaggi naturali, in alcuni luoghi unici al mondo, come nell’isola di La Digue, dove le rocce granitiche, erose dal vento e plasmate dall’azione corrosiva delle acque del mare, assumono forme e colori peculiari.
Montagne ricoperte di palme si affacciano sul mare cristallino, baie ampie accolgono spiagge infinite di sabbia bianchissima, barriere coralline emergono in lontananza dando vita ad un mondo sommerso tutto da scoprire, valli immerse nel verde ricoprono l’entroterra e il profumo dei fiori e delle essenze si espande tutt’attorno: tè l’aspetto delle Seyschelles, un piccolo paradiso terrestre. Ospitano 75 specie di piante endemiche e fra queste, 25 sono concentrate negli atolli del gruppo dell’Aldabra, La più famosa e simbolo dell’arcipelago è il Coco de mer, una specie di palma con frutto a noce di cocco, anche di enormi dimensioni, presente soltanto sull’isola di Praslin e sulla vicina Curieuse. Abbondanti e straordinariamente belle, colorate ed uniche sono le numerose specie di orchidee e, nell’ambiente marino la vita è altrettanto ricca e spettacolare, soprattutto nelle isole periferiche più selvagge.
L’Ammiraglio portoghese Vasco de Gama, nel 1502, fu il primo a dare notizia dell’esistenza dell’arcipelago, ma il primo sbarco e il relativo resoconto esplorativo delle iIsole avvennero nell’anno 1609. Per lungo tempo, l’arcipelago fu approdo per scambi commerciali tra i popoli dei continenti, ma racchiudeva anche caratteristiche tali per divenire luogo di sosta privilegiato dei pirati, che imperversavano nei mari. Furono conquistate prima dai francesi e nei primi anni del ‘900 divennero una colonia inglese. Il 1976 fu l’anno dell’indipendenza e fu istituito un governo sotto forma di repubblica associata al Commonwealth britannico, e dopo una serie di travagliate vicende politiche, oggi, il Presidente della Repubblica delle Seychelles vive a Victoria, la capitale, svolge anche la funzione di Capo del Governo e viene eletto per voto popolare ogni cinque anni.
Negli ultimi vent’anni il governo ha sviluppato in modo esponenziale l’urbanizzazione delle isole, incoraggiando gli investimenti stranieri in imprese alberghiere e turistiche. Tale iniziativa oltre ad inibire, se non quasi ad annullare, le modeste imprese tradizionali, ha ridotto drasticamente la prorompente originalità dei paesaggi naturali.
Come molti altri ecosistemi di dimensioni limitate e fragili, le isole hanno sofferto, e soffrono tutt’ora, di perdite nella biodiversità, come la scomparsa di diverse specie di tartarughe giganti, del coccodrillo d’acqua salata e di varie specie endemiche di uccelli, tra le quali il “Parrocchetto delle Seychelles”, mentre il raro “Pappagallo nero delle Seychelles”, uccello simbolo nazionale, è rigorosamente protetto.
Così come è variegata la natura dell’arcipelago, altrettanta diversità appare nei tratti somatici delle genti che lo abitano. Un coacervo di popoli europei, africani ed asiatici si intrecciano, dando vita ad una cultura unica e particolare, una miscela eterogenea di lingue, tradizioni, religioni, gastronomia e musica.
Un microcosmo di varietà naturalistiche e culturali è il prezioso tesoro delle Seychelles, dotate anche della fortuna di avere un clima caldo e tropicale tutto l’anno, che le rende particolarmente accattivanti in tutte le stagioni.
Ciascun tipo di viaggiatore può sentirsi coccolato, e soddisfatto, le Seichelles offrono numerose attrattive, sia per coloro che cedono all’irresistibile fascino del sole, e del dolce riposo, sia ai turisti più dinamici, che praticano sport acquatici e amano camminare. Ma, tutto un mondo di sorprese attende coloro che desiderano ritrovarsi a stretto contatto con la natura. Diversi percorsi naturalistici conducono alla scoperta di queste isole paradisiache, riserva della biodiversità.
Bird Island è un’isola corallina, situata all’estremo nord dell’arcipelago delle Seychelles, eletta a dimora dalle tartarughe e da migliaia di sterne fuligginose, che vengono ogni anno su queste spiagge immacolate per nidificare.
Curiose e Saint Pierre, rappresentano altri due gioielli incastonati nel mare corallino, due piccole isole singolari e protette: sulla prima nasce il Coco de mer ed una rigogliosa vegetazione e la seconda è contornata da una barriera corallina ricchissima di vita.
Moyenne Island, situata nel cuore della riserva marina Sainte Anne Marine, è il più caratteristico tra gli isolotti che si trovano nella Baia di Victoria. Ricca di fascino e di mistero per le diverse leggende che ne raccontano la storia, ha mantenuto intatta la rigogliosa vegetazione originale e ospita una colonia di tartarughe giganti disponibili a farsi accarezzare.