Praslin, “Isle de Palme”, vanta la presenza della preziosa palma Coco de Mer, endemica dell’isola. Seconda per grandezza dell’arcipelago delle Seychelles, è situata a 6 km da La Digue e 36 km a nord-est di Mahé. Calda e tropicale, circondata dal mare trasparente e dalla barriera corallina, gode dello stesso clima tipico delle Seychelles. È un’isola di granito con rocce che formano una cresta montuosa alta fino a 350 mt ed estesa da est ad ovest attraversando l’isola per intero.
Le piccole e strette strade asfaltate che percorrono Praslin conducono alle varie spiagge di sabbia bianca, che rappresentano una delle attrattive più accattivanti dell’isola. Anche qui, come in tutto l’arcipelago, la folta vegetazione tropicale prorompe in tutto il suo vigore dominando i paesaggi naturali, caratterizzati, inoltre, da costoni e promontori rocciosi, alterati profondamente, nelle forme e nei colori, dalla forza delle onde, dei venti e dal calore del sole.
Lungo la costa occidentale dell’isola è presente un piccolo aeroporto che collega Praslin alle altre isole e il villaggio principale sorge a Baie Sainte Anne dove, oltre ai servizi necessari, esiste un porto naturale ben organizzato.
Siamo partiti da La Digue la mattina presto per raggiungere Praslin. Sembrava una bellissima giornata, limpida, con il vento leggero che rinfrescava l’aria e le immancabili nuvole che assumevano forme bizzarre mentre giocavano con il sole. Correvano sopra di noi sorvolando l’oceano, bianche, silenziose, continuavano a passare rigate dal vento, disordinate e confuse nel cielo. Erano le nuvole il nostro lieve timore del giorno, poiché la prima tappa dell’itinerario da noi programmato prevedeva la visita alla Valle de Mai e, coscienti di ciò che avremmo visto in quel luogo incantato, neanche una goccia di pioggia avrebbe dovuto disturbare il successo della nostra missione fotografica.
Sbarcati a Praslin, un tassista molto gentile, oltre ad accompagnarci nella visita dell’isola, ha reso più piacevole l’escursione trasformandosi in cicerone improvvisato.
Siamo giunti alla Vallée de Mai prima dell’arrivo dei tour organizzati e questo ci ha permesso di visitarla completamente soli. È stata un’emozione particolare, contornati soltanto da palme gigantesche, immersi in un silenzio assoluto, interrotto a momenti, dal canto degli uccelli e dal fruscio delle immense foglie accarezzate dal vento.
Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, la Valle de Mai è il solo luogo al mondo dove la rara palma Coco de mer cresce spontanea.
Nella Valle de Mai sono tracciati tre sentieri, ognuno percorribile con lunghezza e direzioni diverse che, attraversando l’imponente groviglio del palmeto, dipinto con tutte le sfumature del verde, conducono nelle aree più tipiche del parco. Il tutto, è arricchito dalla presenza di un ruscello dalle acque limpide, che incide la valle per tutta la sua estensione. Qui, vivono il granchio e il gambero di fiume che, tipici indicatori biologici quali sono, con la loro presenza testimoniano l’integrità naturalistica dell’habitat.
Un luogo carico di energia, dove ci si sente trasportati indietro di millenni, quando le foreste ricoprivano l’isola ancora sconosciuta dall’uomo e la natura poteva esprimersi in tutta la sua stravagante vitalità. Alberi di Cedro, simbolo di pietà e misericordia, felci dalle fronde pennate, piante colme di ananas, piccoli bouquet di orchidee della vaniglia, bianche, verdi e gialle, enormi alberi di takamaka, che ombreggiano il cammino, larghe chiome tondeggianti di acacie, simbolo di immortalità e di purezza ma anche di amore platonico, sempreverdi e vigorosi bambù, succose e colorate piante di manghi, guajave e banani contornano i sentieri confondendosi tra le maestose palme del mitico e bizzarro Coco de mer.
Dopo questa “full immersion” nella Valle de Mai abbiamo raggiunto la rinomata, bellissima Anse Lazio, sicuramente la spiaggia più conosciuta di Praslin. Si trova all’estremità nord-occidentale dell’isola, estesa in una una lunga e ampia baia di sabbia bianca, bagnata dalle acque turchesi e delimitata da suggestivi e scomposti blocchi di granito, mentre all’interno si sviluppa una cornice di fitto palmeto ed alberi di takamaka.
Ancora povera di infrastrutture e quindi poco affollata, Anse Lazio trasmette completamente il suo fascino e la sua tranquillità. Esistono soltanto due ristoranti che offrono sia semplici panini, sia le tipiche pietanze della cucina creola. La nostra visita a Praslin è stata sicuramente troppo breve ma ugualmente ricca di intense emozioni. Abbiamo lasciato l’isola verso il tramonto e felici delle immagini catturate, siamo rientrati a La Digue via mare. La brezza era lieve, mentre la barca irrompeva discreta in quel mare silenzioso, ricco di vita. La scia ci seguiva e la spuma volava bianca tutt’attorno, mentre Praslin diventava sempre più piccola e lontana, un’antica scheggia di granito alla deriva, che la natura, nel lungo corso dell’evoluzione, ha trasformato in un piccolo stupefacente mondo di sorprese.