Pappagalli nel nostro giardino
Nel nostro giardino, la mattina è un’invasione verde, decine di pappagalli si radunano sui nostri alberi di magnolia per divorarne i frutti.
I pappagalli che vivono liberi a Roma appartengono a due specie diverse: il Parrocchetto dal collare originario dell’Asia e dell’Africa e il Parrocchetto monaco proveniente dal Sudamerica. Sono animali bellissimi, vivaci, con i loro colori brillanti donano varietà esotica ai parchi e alle ville urbane della Capitale.
Favoriti dal clima mite che caratterizza Roma, non hanno faticato ad ambientarsi ed a colonizzare la nostra città. Creature clandestine, scappate dalle gabbie o liberate da chi li compra e poi si stanca di accudirli, i pappagalli attirano la nostra attenzione, li osserviamo e li fotografiamo.
Svolazzano tra le grandi foglie ovali dei nostri alberi, due grandi magnolie che danno vita a grossi fiori bianchi, solitari, molto attraenti ma ciò che le rende preziose ai parrocchetti sono i frutti dalla forma di grandi coni, ricchi di semi lucidi e rossi.
Frutta, bacche, fiori, foglie e semi vari sono il cibo preferito dai pappagalli ma sono proprio ghiotti dei semi rossi dei nostri alberi in giardino. Quando osserviamo i nostri deliziosi invasori, che arrivano all’alba e al tramonto, pensiamo sempre ai grandi Ara Macao del Costa Rica, paese magico ricco di biodiversità, dove la natura e tutte le specie animali sono rispettate, ammirate e protette. Guarda -> Ara Macao in Costa Rica
I parrocchetti, giunsero a Roma negli anni ’90, ovviamente non con le loro ali ma, In molti casi, trasportati in gabbie per essere venduti come uccelli ornamentali, che offrivano un tocco esotico alla casa, e da compagnia: una moda passeggera, un souvenir di viaggio! Qualche esemplare riuscì a fuggire dalle gabbie illegali e altri furono liberati.
La prima colonia fu avvistata nel parco della Caffarella. Successivamente questi pappagalli si sono spostati in altre aree della capitale, le ville storiche di Roma e i giardini ricchi di verde. Il clima è cambiato nella nostra città, il rigore invernale non esiste più e tutto questo ha facilitato la sopravvivenza della specie che, se pur definita ”esotica” poiché proveniente da paesi tropicali, riesce a resistere a temperature di -5° C.
E’ entusiasmante guardarli. Tutte le mattine annunciano la loro presenza con un caratteristico canto, un suono forte, acuto, stridulo, inconfondibile. Ne arrivano molti ma sempre in coppia, fedeli amanti per la vita. Non competono con altre specie e non creano danni ma soltanto un rosso tappeto di semi scartati. Sono affascinanti e hanno colorato ed arricchito la nostra biodiversità urbana.