MAURITIUS
Arriviamo sull’isola di Mauritius il 25 Dicembre, all’alba del Santo Natale. L’aria è molto calda e carica di umidità, impalpabile, come si ritrova immancabilmente nell’Oceano Indiano, e avvolge cose e persone. La comoda strada che ci conduce dall’areoporto verso la zona Nordovest di Mauritius, attraversa tutta l’sola e mostra un paesaggio del tutto particolare: spazi sconfinati di verde, coltivati con geometrie di vari colori, si alternano a fitte aree prorompenti di lussureggiante foresta tropicale, mentre uno splendido mare cristallino circonda l’isola. In lontananza, montagne, scure di rocce vulcaniche, svettano improvvise sul mare, con le cime appuntite ed erose dal vento e dalla pioggia, avvolte dalle nuvole che ne rivelano a tratti l’imponenza, donando loro fascino e mistero. Ci accompagna una fitta pioggia, umidità eccessiva e tanto caldo. Inoltre, attraversando Port Louis, la Capitale, ricca di edifici moderni, grattaceli e cartelloni pubblicitari, ci ritroviamo in un traffico caotico, simile a quello romano abituale. Sicuramente turbati, comunque emozionati e felici di essere giunti sull’isola, ne percepiamo subito la sua bellezza ricca di contrasti. I viali e la strada che percorriamo sono colorati del rosso vivo delle chiome dell’albero di Natale, che fiorisce soltanto da Dicembre a Gennaio ricordando a tutti, con la sue meravigliose gemme, la santa festività.
L’alba del giorno dopo ci coglie nello splendido giardino del nostro alloggio regalandoci il profumo e i colori di una giornata di sole. Grosse nuvole si inseguono tra le cime dei monti in lontananza, ma sembra che il sereno tenda a prevalere. Decidiamo di muoverci, mentre piccoli uccelli coloratissimi rossi e gialli ci osservano curiosi e affatto impauriti.
Mauritius, incastonata nelle calde e azzurre acque dell’Oceano Indiano, si rivela accattivante, in bilico tra natura e sviluppo economico; scorci di vita, colori, sapori, suoni, immagini tradizionali di un popolo fatto di gente dall’origine diversa.