Le effimere sculture dei Tsingy Rossi
A sud-est di Diego Suarez è situata un’immensa distesa di Tsingy rossi: giganti di pietra e di sabbia dalle forme stravaganti che, nel complesso, creano un paesaggio peculiare e straordinariamente spettacolare.
Questo prodigio della natura si è formato a causa dell’erosione del fiume Iirodo che lentamente ha scavato un massiccio di arenaria e laterite originando un’impressionante canyon. Sul fondo di questa lunga conca sono presenti imponenti formazioni di guglie e pinnacoli frastagliati, con punte morbide e arrotondate, di tutte le dimensioni, di colore rosso-ocra, denominate “camini delle fate”.
La prima volta che vedemmo gli Tsingy rossi, lo scenario appariva meno esteso e meno protetto dalla tutela ambientale. Inoltre, il percorso per entrare nel canyon era difficoltoso poiché esisteva un sentiero appena accennato. Oggi, a distanza di pochi anni, il sito è stato riqualificato e tutelato, permettendoci di godere completamente della bellezza di questo paesaggio singolare.
E’ possibile ammirare i Tsingy rossi in tre luoghi diversi e nella prima sosta, dall’alto del canyon, le formazioni appaiono in tutta la loro estensione: un insieme appariscente di sculture che, con un po’ d’immaginazione, sembrano simili a draghi o altri mostri mitologici. Quello che maggiormente affascina è il colore rosso acceso che, a seconda del momento della giornata e della luce, può virare al giallo, al color ocra con striature bianche dorate.
Proseguendo il cammino si scopre un nuovo panorama: rilievi giganteschi scolpiti nella roccia rossa che è possibile ammirare da un apposito belvedere. Qui non si sa più dove guardare, la vista a 360° appare semplicemente surreale.
Gli Tsingy rossi sono diversi da quelli grigi dell’Ankarana, non solo per il colore, anche per la natura delle rocce. Scolpiti nel calcare, gli Tsingy grigi, molto più antichi di quelli rossi, hanno acquisito la morfologia attuale col passare del tempo geologico e il carsismo continuerà ad agire con molta lentezza, rendendone impercettibili i mutamenti.
Quelli rossi, invece, costituiti da materiali rocciosi più teneri, creano un paesaggio in continua evoluzione. Le forti piogge e le piene dei fiumi potranno modificarne facilmente l’aspetto, distruggerne alcuni e farne nascere di nuovi.
Senza toccare, avvicinandosi a queste rocce così sorprendentemente modellate è facile intuire la fragilità di questo luogo.
Effimere sculture trasformate incessantemente dalla pioggia battente e dal vento sferzante. E, quando torneremo ancora una volta ad ammirare i “camini delle fate” potremo catturare nuove immagini, ma il paesaggio resterà sempre un incanto della natura.