I laghi costieri del Sud del Lazio
Al centro del territorio della provincia di Latina, si estendono le pianure Pontina e Fondana articolate dai laghi costieri di Fogliano, dei Monaci, di Caprolace, di Sabaudia, di Fondi e Lago Lungo e, verso il mare, il cordone delle dune lascia spazio a coste di sabbia e di roccia. La Pianura Pontina e quella Fondana hanno subito la stessa evoluzione geologica strettamente legata ai fenomeni delle trasgressioni marine durante i periodi glaciali ed interglaciali e la presenza della fascia litorale, delle dune e dei laghi salmastri costieri definisce un particolare ambiente soggetto a condizionamenti da parte sia del dominio marino sia della terraferma. Attraverso singolari adattamenti, le piante e gli animali della duna e dei bacini salmastri hanno colonizzato questa zona di frontiera tra terra e mare che impone condizioni di vita difficili ed altamente instabili, ma che costituisce in realtà uno degli ecosistemi più ricchi e diversificati del pianeta.
Fogliano è il più settentrionale dei laghi costieri; con un’estensione di 4 km è anche il più grande, allungandosi per circa 5 km parallelamente alla costa con un perimetro di circa 11 km ed una larghezza di circa 1,5 km. Il fosso della Cicerchia è il suo immissario ma nei mesi estivi riceve acqua anche dall’Astura. Per raggiungere il lago di Fogliano, da Nettuno si prosegue verso Latina e il Parco Nazionale del Circeo poi, seguendo la via litoranea fino a Lido di Capo Portiere, si incontrano sulla sinistra le prime propaggini dello specchio d’acqua. Da NW a SE, seguono i laghi pontini dei Monaci, di Caprolace e di Sabaudia. Quest’ultimo, denominato anche lago di Paola, si presenta separato dal mare da 200 metri di duna sabbiosa. E’ lungo 6,7 km, con una superficie di circa 400 ettari ed un perimetro di 20 km. Verso l’interno la presenza di cinque anse dette “bracci” rappresentano gli alvei residui di antichi corsi d’acqua che affluivano nel lago.
Dal belvedere di Monte San Biagio, il lago di Fondi appare in tutta la sua estensione, con la sagoma caratteristica estremamente articolata da numerosi bracci, anse e fiordi, circondato dalla geometria dei campi coltivati, dagli impianti serricoli e zootecnici. Adagiato sulla piana fondana ad alcuni chilometri di distanza dalla costa, ha un’estensione di circa 380 ettari. La vegetazione che cresce lungo le sue sponde e quella acquatica annoverano tra le numerose specie presenti alcune molto rare per il Lazio; di grande interesse naturalistico sono alcuni nuclei dell’originaria foresta planiziale che prima della bonifica si estendeva su tutta la piana.
Lago Lungo, con una superficie di circa 47 ettari si estende parallelo alla costa, da cui è separato da un cordone di dune. Le sue acque sono alimentate in parte da sorgenti carsiche sublacuali e ricevono apporti dal Lago di S. Puoto attraverso un canale artificiale, mentre sono in collegamento con il mare attraverso un canale sempre artificiale edificato negli anni della bonifica. Profondamente alterato dall’uomo, l’ambiente di questo lago conserva ancora un buon grado di naturalità soprattutto nel settore sud-occidentale dove si rinviene un piccolo ma tipico lembo di ambiente palustre costiero: la duna e la macchia mediterranea, lo specchio d’acqua e le rive del lago, i terreni salsi e il salicornieto, i prati stagionalmente allagati, il tutto ricco di vita e rifugio per rarità vegetazionali e faunistiche.
Per gli appassionati di escursionismo subacqueo, il tratto di mare compreso nel territorio del Comune di Terracina, tra il Promontorio del Circeo e Sperlonga, è caratterizzato da fondali di notevole interesse naturalistico, ricchi di diverse comunità animali e vegetali altamente rappresentative dell’ecosistema marino mediterraneo: dalle zone sabbiose costiere ad estese praterie di Posidonia Oceanica, ai fondali rocciosi caratterizzati da popolamenti di coralli, fino agli ambienti detritici nelle acque più profonde. Inserita in un contesto storico e naturalistico di grande rilievo, Terracina e il suo territorio rappresentano un esempio interessante di gestione integrata del mare, dove le attività turistiche e la pesca vengono praticate nel rispetto della natura e delle antiche tradizioni marinare. La città è cresciuta sulle rovine di diverse cittadine che ebbero tutte significativi rapporti con il mare e molte sono le tracce del suo glorioso trascorso di importante porto romano; oggi è una famosa località balneare, situata ad appena un centinaio di chilometri da Roma, al centro di una zona umida di grande rilevanza naturalistica, rappresentata dai laghi costieri pontini e fondani. Infine, Terracina è uno dei principali punti di contatto con le Isole Ponzane.