Oggi, esistono soltanto quattromila esemplari di questa preziosa palma e sono tutti catalogati in appositi registri anagrafici.
Con un diametro di 50 cm e un peso di 15–22 kg, i suoi frutti, che impiegano 6-7 anni per giungere a maturazione completa, contengono il seme più grande del regno vegetale. La somiglianza della noce di cocco con la forma del bacino femminile è strabiliante ma ancora più curiosa è la forma del frutto maschile del Coco de mer, perfettamente identico ad un simbolo fallico. L’associazione con le sembianze femminili, unica diffusa nella popolarità di questa palma, e la sua rarità, l’hanno eletta a simbolo delle Seychelles.
Noci di Coco de mer vengono vendute sotto forma di soprammobili, gioielli di ogni tipo, portachiavi, oppure come immagini stampate o ricamate su parei, magliette e vestiti, perfino il visto sul passaporto rappresenta un Coco de mer stilizzato. È possibile acquistarle ma sono costosissime, come nei secoli passati quando, conosciute ed apprezzate dagli Arabi, dagli Indiani e dai popoli dell’Asia orientale, avevano un grande valore commerciale. Nel XVI secolo l’aristocrazia europea usava decorarne i gusci con pietre preziose, trasformando le noci in capolavori da collezione. A quei tempi si credeva che i frutti così originali provenissero da un albero che cresceva nelle profondità marine e si diffuse la sua conoscenza in Occidente con il nome di “cocco di mare”, fino a che la vera origine di tali frutti non fu scoperta nel 1768. Invece, il nome del genere, Lodoicea, deriva da Lodoicus, la forma latinizzata di Louis, in onore del re Luigi XV di Francia.
La presenza esclusiva del Coco de Mer a Praslin, e di qualche esemplare nella vicina Curiose, è imputabile alla particolare struttura del seme, molto grande, ma anche privo di mallo quando diventa maturo. Così il seme, con un peso specifico superiore a quello dell’acqua, non può diffondersi trasportato dalle correnti marine, poiché affonda non riuscendo a galleggiare.