Il piccolo borgo di Chamarel, isolato tra le colline occidentali, è avvolto da una tranquilla atmosfera campestre, dall’aria fresca e pulita. Il suo fascino però è racchiuso soprattutto nella scenografia offerta dalle Terre Colorate.
Ad una distanza di 4 km a Sud-Ovest del paese, le morbide ondulazioni del terreno presentano un ampio spettro di colori che vanno dal giallo al viola, rosso, rosa, grigio e marrone, a seconda dell’incidenza dei raggi solari. I sedimenti vulcanici di varia natura di cui sono formate le terre, raffreddandosi a diverse temperature e aggrediti dall’azione erosiva degli agenti esogeni, hanno subito, nel corso del tempo, alterazioni cromatiche trasformandosi nelle attuali “terre dei sette colori”. Le singolari variazioni di colore della sabbia offrono uno spettacolo alquanto affascinante, anche se limitato ad una porzione piuttosto ristretta di territorio, comunque immerso in un manto continuo di rigogliosa vegetazione, dove vivono molte scimmie e qualche tartaruga.
In prossimità delle terre dei sette colori, in questa splendida cornice di verde, è visibile da un apposito punto panoramico, la Cascata di Chamarel, che precipita dalla roccia, con un salto di 95 m.
La vocazione del terra mauritiana alla coltivazione apparve evidente fino dai tempi dei primi coloni e poté esprimersi sull’isola ad alti livelli per la particolare fertilità del suolo, legata proprio alla sua origine vulcanica. Ammirati i colori delle terre di Chamarel, le sue cascate e dopo aver degustato un delizioso rum alla vaniglia, proseguiamo l’itinerario verso la costa per incontrare le spiagge più belle che costeggiano la Penisola di Le Morne; imponente con un’altezza di 556 metri, lo sperone di roccia domina incontrastato la zona sud-occidentale dell’isola.