Sole, spiagge e mare caratterizzano la Penisola di Nicoya lungo la fascia costiera bagnata dalle onde del Pacifico, articolata da profondi bacini, golfi, insenature e aspri promontori coperti di boscaglia. Qui, appare il volto più moderno del Costa Rica, dove la profusione di alberghi lussuosi e strutture turistiche di vario genere sovrastano i villaggi dei pescatori che restano legati alla semplice vita della gente di mare. Nei tratti di spiaggia deserti, lontani dalla confusione, le tartarughe marine della specie dermochelide coriacea, la più grande esistente, raggiungono le rive per deporre le uova, durante le notti fresche da ottobre ad aprile. Su queste spiagge, dove l’acqua profonda è prossima alla riva, trovano l’ambiente ideale poiché possono nuotare più a lungo e percorrere solo piccoli tratti sulla sabbia per scavare il nido.
Poco lontano dalle spiagge, un altro mondo ricco di acque e di verde è racchiuso nel Parque Nacional Palo Verde. Si tratta di una riserva di terreni paludosi che ricopre una superficie di 48 kmq. nella provincia più arida del Costa Rica, estendendosi sulla sponda nord-orientale della foce del Rio Tempisque, all’imbocco del Golfo di Nicoya. In questo punto, dove confluiscono tutti i corsi d’acqua che attraversano la regione, è nata una mescolanza di situazioni ambientali diverse: paludi, mangrovieti, acquitrini, savane erbose e foreste sempreverdi.
Palo Verde vanta la presenza di 300 specie di uccelli acquatici e molte di queste si riuniscono nelle lagune permanenti: grandi stormi di aironi, garzette e nitticore, spatole rosate, ibis, aningha, svassi e anatre. Il tucano vive nella foresta insieme a diverse specie di pappagalli. e all’ara scarlatta. Colorata di rosso fuoco, le ali gialle e blu, la lunga coda rossa e la testa bianca, l’ara scarlatta (Ara macao) è tra gli uccelli più belli e appariscenti della foresta pluviale. Si accoppiano per la vita e possono vivere fino a 75 anni di età. Molto numerosi fino agli anni ’60, subirono una specie di sterminio a seguito delle deforestazioni, dell’uso dei pesticidi per le colture agricole e del bracconaggio, che ridusse la presenza degli splendidi pappagalli a due aree isolate: la Penisola di Osa e il Parque Nacional Carara.
Grazie alla politica conservazionista ed ecosostenibile del governo costaricense che diede il via a numerose campagne di sensibilizzazione verso la protezione della natura, queste mirabili creature hanno iniziato a prosperare nuovamente in grandi colonie. Nelle paludi vivono coccodrilli lunghi anche 5 metri, mentre le foreste sono popolate da cervi, coati, armadilli, la maggiore colonia di jaguari del Costa Rica e tantissime scimmie cappuccino.
Abbiamo navigato per chilometri nei canali per osservare il paesaggio e i suoi abitanti, abbiamo visto l’ultima barca dei turisti perdersi davanti alla sua scia mentre il silenzio calava come un sipario. Emozionati e felici, abbiamo lasciato Il Parco con due splendide civette che sembrava ci osservassero dall’alto, confuse tra i colori dei tronchi e del fogliame.
Palo Verde è stato l’ultimo meraviglioso sito che abbiamo visitato del nostro primo viaggio in Costa Rica; dopo due giorni siamo rientrati a Roma nel caos cittadino, coscienti che quell’immersione vissuta nella natura sarebbe rimasta sempre viva nei nostri ricordi..