Case, montagne e nuvole intrise di luce, una scenografia che si ripete tutti i giorni durante le nostre escursioni sull’isola e la bellissima spiaggia che ci aspetta davanti al giardino con i suoi tramonti da sogno sempre diversi. È giunto il momento di qualche emozione più intensa. Quel giorno al largo della costa a Sud di Mauritius, di fronte alla penisola di Le Morne, abbiamo visto un sacco di delfini. L’emozione è stata grande e anche la voglia di nuotare con loro. Abbiamo soltanto potuto scattare qualche fotografia a questi mitici animali, con alcune difficoltà dovute al mare non troppo calmo. Era la prima giornata di sole, dopo la fine del ciclone Dumile, che per tre giorni ha imperversato sull’isola.

Saliti a bordo e sistemate le nostre attrezzature fotografiche e da snorkling, mentre sorseggiamo un delizioso cocktail a base di rum e succo di frutta, si parte e già a cinque miglia dalla costa il catamarano, issate le vele, prosegue silenzioso alla ricerca dei delfini. Decidiamo di appostarci in vedetta sui due lati opposti dell’imbarcazione, ma tra emozione, scherzi del riverbero e giochi delle onde, più di una volta abbiamo sussultato a sproposito. Intanto, gli altri compagni di viaggio, forse meno interessati di noi a quell’incontro ravvicinato, si godono la gita. C’è chi cede alla tentazione dell’abbronzatura, chi si rilassa con un drink al delicato ritmo del segà, chi guarda l’acqua cristallina col desiderio di tuffarsi. Da incaute vedette, restiamo vigili con lo sguardo fisso al mare e finalmente lancio un piccolo urlo. Eccoli! Sul catamarano l’atmosfera si trasforma, dal quadrato di poppa la gente si proietta in avanti come un’onda di piena, ma Giorgio impugna la sua preziosa macchina fotografica e inizia la caccia allo scatto più bello. Eccoli, sono tre, e poi altri ancora, nel giro di pochi minuti non sappiamo più dove guardare, i delfini appaiono in ogni direzione. Il corpo è affusolato, adattato per nuotare velocemente; lo zoom, come un binocolo, ci permette di osservare lo sguardo di questi splendidi mammiferi marini, con la bocca disegnata da una curva espressiva simile ad un eterno sorriso. Grigi e bianchi, a gruppi di tre nuotano veloci in superficie, cavalcano le onde quasi a farsi ammirare dai noi spettatori.

delfini

Fin dall’antichità nell’area mediterranea, i delfini sono stati considerati animali che mostravano un’intelligenza superiore a quella normalmente attribuita ai pesci, sia all’interno del proprio gruppo, sia nei confronti dell’uomo. Nell’immaginario collettivo, sono divenuti emblema della socievolezza e dell’amicizia, che li ha posti al centro di culti, miti e rappresentazioni tradizionali. Le ricerche scientifiche hanno dimostrato in effetti che i delfini, come gli altri cetacei, dispongono di un sistema di comunicazione complesso come un vero e proprio linguaggio, basato non solo sulla capacità di produrre ultrasuoni per interagire con i propri simili, ma anche su schemi di movimento.

Coi dorsi lucenti e scuri, i delfini nuotavano fianco a fianco, agili, slanciati, sembravano prediligere la prua del catamarano, che intanto procedeva costante senza cambiare la rotta.

Ho letto sui delfini molte storie vere, come quella di Noc, il delfino parlante, che in un parco acquatico americano cercava di imitare il suono della voce umana, ma una notizia curiosa è che i loro grandi occhi possiedono una pupilla a forma di cuore.

Abbiamo ancora negli occhi e nel cuore quel gruppo di delfini a spasso fra le onde, una scena di allegria e di vita, la più bella immagine che l’Oceano Indiano ci abbia mai riservato.

delfini