Rodi, una fertile terra che emerge dal mare
Quando gli dei suddivisero la Terra, si scordarono di Helios, il sole, che era lontano. Zeus, allora, ordinò una nuova spartizione ed Helios, vedendo una fertile terra che emergeva dal mare, disse che voleva quella, diventando così il dio protettore di Rodi. Helios viene rappresentato dalla mitologia come un giovane di straordinaria bellezza, che percorre il cielo con un carro di fuoco trainato da quattro cavalli veloci che evocano con i propri nomi la fiamma e la luce. Ogni mattina il dio del Sole con il suo carro attraversa la volta celeste preceduto dall’Aurora e quando giunge la sera si tuffa di nuovo in mare a occidente. Rodi vanta dunque un culto importante, una splendida leggenda che soddisfa l’amore e le passioni che quest’isola riesce a trasmettere.
Straordinarie rocce a picco sul mare fatte di antichi calcari e spiagge estese di sassi e di sabbia per lunghi tratti deserte, bagnate dai fantastici colori delle acque dell’Egeo: questa è Rodi. Abbiamo visitato l’isola una seconda volta quest’estate, dopo quattordici anni e non è affatto cambiata. Calda, accogliente, battuta da venti discreti, cullata dal mare calmo e trasparente. Tanta cultura vive tra le rovine archeologiche di un passato glorioso e per gli appassionati degli sport acquatici sono a disposizione una moltitudine di attrazioni. La sera lungo le vie dei centri abitati si incontra la movida con svariati negozi, la musica, i bar e i numerosi ristoranti di ogni genere e gusto.
In questo viaggio siamo stati in sette amici ad approdare a Rodi e dividere questa piccola avventura. Abbiamo visitato le spiagge più belle, i siti archeologici, Rodi medievale, Lindos un piccolo gioiello racchiuso tra antico e moderno, la valle delle farfalle un biotopo incastonato tra i monti, le terme di Kalithea riqualificate con arte, l’affascinante isola di Simi e siamo stati travolti dallo shopping: un’attrazione fatale soprattutto per i souvenir ecologici all’olio d’oliva.
Ogni giorno una spiaggia bellissima e diversa attendeva noi sette, come la splendida Agathi di sabbia fine, oppure la magica Traganou con grandi ciottoli, all’estremità nord della baia di Afandou, protetta da un possente promontorio roccioso. Non abbiamo mancato una visita alla penisola di Prassonissi,
noto paradiso dei surfisti, situato all’estremità più meridionale dell’isola, dove si unisce al mare trasparente e caldo un insieme infinito di colori delle vele dei surf e degli aquiloni.
In agosto, alcune spiagge, sono molto affollate ma è sufficiente allontanarsi dalla concentrazione degli ombrelloni per trovare spazi deserti e sempre molto gradevoli.
Rodi non è soltanto mare e spiagge, una catena montuosa si sviluppa in senso longitudinale dividendo l’isola in due parti con leggere diverse condizioni climatiche. Infatti, la costa est è meno battuta dal vento con il mare solitamente calmo al contrario della parte ovest, che è molto più esposta al vento estivo dell’Egeo (meltemi), con il mare agitato da grandi onde, ideali per il wind-surfing. Lungo la costa sud-ovest, protagonista è l’azzurro intenso del mare che bagna le rocce scolpite dal vento, gli stagni costieri e, nell’entroterra, antichi castelli adornano un panorama di rara bellezza con una natura ancora da ammirare.
Sapori e gusti della cucina greca hanno accompagnato costantemente le nostre giornate. Molte ricette deliziose risalgono al periodo ellenico o bizantino, come quelle a base di feta, mentre altre, ancora ampiamente diffuse, sono parte della tradizione della cucina ottomana con i nomi che rivelano origini turche, arabe o persiane, come la moussakà, lo tzatziki etc. Un’apoteosi del gusto che cattura i turisti e, “in primis”, attirò gli antichi Romani che, da dominatori, ne scoprirono le eccellenze gastronomiche e ne furono a tal punto conquistati da scatenare le vane proteste di Catone il Censore, che definì i Greci corruttori dei puri costumi romani. I gusti dei greci nell’antichità sono rimasti tutt’oggi invariati. Prediligono soprattutto carne rossa e alimenti derivati dalla pesca, tutti accompagnati da vino, birra e idromele.
Per 15 giorni abbiamo cenato da Manolis, un tipico e grazioso ristorante a Faliraki, dove con un ottimo rapporto qualità/prezzo abbiamo potuto assaporare la cucina greca della tradizione. E’ stato un appuntamento fisso, ogni sera da Manolis oltre al cibo delizioso e vario, siamo stati coccolati dalla dolcezza e dalla pazienza di Kiriakos e dalla professionalità di tutto lo staff del ristorante, abbiamo goduto dei sapori veri della Grecia e del calore della sua ospitalità.
La valle delle farfalle
Vicino alla costa occidentale dell’isola di Rodi, ad una distanza di 23 km dalla capitale, esiste un parco naturale, La Valle delle Farfalle (petalùdes in Greco), Si tratta di una rarità, un luogo dove avviene un fenomeno unico nel suo genere, la concentrazione di milioni di farfalle della specie Panaxia Quadripunctaria, nei mesi di luglio e di agosto. Questa specie di farfalle è comune nei paesi del Mediterraneo, nell’Europa continentale e nell’Asia occidentale. Appartiene alla famiglia degli Arctidi, farfalle notturne di qualche centimetro di dimensioni caratterizzate da colorazioni bruno-rossastre, mentre i bruchi presentano una folta peluria bruna che ricorda il manto degli orsi e poiché in greco orso si traduce in “arctos”, da qui deriva il nome della famiglia di queste particolari farfalle.
Nella stretta e verdissima valle, ricca di suggestivi sentieri, scorre un fiume tutto l’anno, denominato Pelecanos. Lungo i ripidi versanti del fiume la vegetazione è più densa, costituita principalmente da alti alberi di zitià, una specie sempreverde che espelle una linfa aromatica, forse colpevole di attrarre le farfalle. La valle diventa così l’ambiente ideale per queste “petaludes” che vivono sugli alberi e si nutrono dalle foglie. I primi giorni di giugno il bruco si trasforma in una falena bellissima che vola solo di notte verso le aree umide. Le farfalle trascorrono così l’intera estate nel fresco habitat boscoso ricco di vita. Da luglio agli inizi di settembre se ne osservano talmente tante, ferme sugli alberi in riposo per la notte, da ricoprirne interi tronchi. Si accoppiano durante le ultime settimane di agosto e verso il mese di settembre, la maggior parte delle femmine abbandona la valle e, in alcuni casi, vola lontano per oltre 25 km, raggiungendo un luogo scelto, solitamente riparato e sicuro tra cespugli e piante, per deporre le uova e poi morire. Oltre alla valle è possibile visitare un piccolo ma interessante Museo di Storia Naturaleper approfondire la conoscenza di questo ecosistema unico, ricco di segnali dal fantastico mondo delle “petaludes”.
Ritorno a Lindos
Sulla costa est, appena fuori dalla strada principale, tra i villaggi di Kalathos e Lardos, a 55 km dalla città di Rodi, si incontra Lindos, tipico villaggio greco, Lindos è tutto bianco, raccolto sulle rocce e sovrastato da un’acropoli ricca di testimonianze di un passato molto antico, come il Castello dei Cavalieri che si erge a 105 m., visibile da chilometri lontano. Il paese si erge a picco sul mare Egeo, intensamente azzurro, caldo e trasparente. Prima di entrare a Lindos, dove è possibile soltanto circolare a piedi, o a dorso d’asino per raggiungere l’acropoli, splendidi punti panoramici permettono una visione d’insieme particolarmente emozionante. Al bianco totale delle case, a forma di cubo, si affiancano spiagge bellissime, tre porticcioli e la deliziosa baia di Aghios Pavlos (S. Paolo), verso sud.
Il piacere e l’emozione continuano quando, dopo aver visitato l’acropoli, si cammina per le strette vie e i vicoli del paese, pieni di negozi che offrono porcellane, tappeti, tessuti, gioielli, ceramiche, dipinti e souvenir di ogni tipo e qualità. Spiccano le caratteristiche Case dei Capitani, costruite nello scorso secolo dai ricchi commercianti marini, insolitamente decorate, molte delle quali sono tuttora ben conservate, alcune trasformate in abitazioni private, altre adibite a bar o a ristorante.
Ovunque sono presenti i pavimenti tradizionali decorati a ciotole (hochlaki) e il lastricato delle vie è completamente costruito con mosaici di ghiaia di fiume di colore bianco e nero di medie dimensioni che raffigurano varie geometrie e disegni a volte particolarmente elaborati.
Infine, non mancano le belle piccole chiese, ornate con cura dalle magnifiche pitture bizantine. Numerosi ristoranti sono composti da 2 o 3 piani con balconi e terrazze che offrono uno strabiliante panorama verso l’azzurro del mare e sulla frenetica attività del porto principale di Lindos. Senza lasciarsi prendere dal fascino e dalla confusione generale, con un pò di attenzione è possibile riconoscere nello stile architettonico locale le influenze bizantine, veneziane e arabe che, nell’insieme, servono a creare un’atmosfera del tutto originale.
Suggestiva, l’immagine di Lindos rimane nel cuore e non si scorda più.
Rodi Medievale
Rodi antica è un raro esempio di come un grande complesso abitativo medievale si sia conservato fino ad oggi quasi integro, con la fortificazione, la struttura urbanistica, gli edifici pubblici, le chiese e le abitazioni. Ad esempio, le mura sono un insieme di stile bizantino e di aggiunte e riparazioni eseguite dai cavalieri. Infatti, su di esse sono riconoscibili non solo le tendenze estetiche ed architettoniche di quei secoli, ma anche i cambiamenti graduali delle tattiche di guerra. Nella città medievale ogni vicolo conserva un fascino particolare articolato dalla grande varietà di negozi di souvenir, di boutique di pregio, laboratori artigianali e una moltitudine di ristoranti e bar.
Splendide tracce del lungo dominio (oltre due secoli) dell’ordine dei Cavalieri di San Giovanni sono in evidenza all’interno della città murata. Rinforzarono le mura e tra il Trecento e il Cinquecento Rodi si ampliò, diventando una delle più potenti cittadine d’Europa, oltre ad essere considerata fra le più belle città del Mediterraneo orientale.
La città medievale di Rodi è inserita dal 1988 nella lista mondiale dell’UNESCO dei beni “Patrimonio dell’umanità”. Questo significa ottenere il riconoscimento del valore eccezionale come sito culturale, per essere protetto a beneficio di tutta l’umanità.
Terme di Kallithea
Lungo la costa est dell’isola, a soli 8 km dalla città di Rodi, si trovano le terme di Kallithea che rappresentano un’interessante attrattiva, sia per le acque termali e curative, sia per le suggestive architetture che le accolgono. Completamente riqualificate, le terme racchiudono originali ed affascinanti costruzioni che risalgono al periodo della dominazione italiana tra il 1912 ed il 1943.
Si tratta di un luogo ricco di storia poiché nella baia limitrofa iniziò la conquista turca di Rodi, nel 1500 e dove, nel secolo scorso, approdarono anche le truppe italiane volte alla conquista del Dodecanneso in mano ai turchi, in una delle più brillanti operazioni militari.
Il palazzo delle terme, progettato dagli architetti italiani Bernabiti e Lombardi, completato nel 1929 è un edificio che rispecchia perfettamente il gusto tipico dell’architettura coloniale italiana, in cui si riconoscono decise influenze dello stile “art decò”, con reminiscenze di stile arabo e gotico.
Per esempio, la grande rotonda centrale dalla quale sgorgavano le sorgenti, fu costruita con evidenti rimandi ai tipici edifici ottomani destinati al bagno turco. Nel complesso, l’immagine è quella di un insieme che emana un’atmosfera di sapore orientale con le palme tutt’intorno per donare un tocco esotico a questo luogo che racchiude fascino ed originalità.
Simi
Simi è un’isola incantevole, situata a nord di Rodi, vicino alla costa sudoccidentale della Turchia. Si tratta di un piccolo prezioso gioiello bagnato dal mare azzurro, trasparente e caldo. Abbiamo trascorso una giornata a Simi estremamente piacevole conservando il desiderio di tornare a visitarla e trascorrervi qualche giorno in estremo relax.
Raggiunto il porto di Simi, Yialos, molto animato da un via-vai di imbarcazioni di ogni tipo e di turisti altrettanto variegati, appare in evidenza l’abitato in tutto il suo splendore.
Una serie di case colorate, regolari, perfette in stile neoclassico, costruite sui ripidi pendii della montagna che sovrasta il porto e grandi, ripide scalinate bianche che uniscono la zona bassa della città a quella più alta denominata Horio, la parte più antica, ricca di vicoli lungo i quali case color pastello si alternano ad antiche rovine: un vero spettacolo che forma un unicum idilliaco.
In passato Simi rappresentava un’eccellenza per i suoi noti cantieri di imbarcazioni in legno e per il commercio delle spugne che ormai sono estinte dai fondali marini. Oggi è il turismo la prima fonte di prosperità di Simi. Le spiagge dell’isola sono un incanto: da quelle facilmente accessibili ed attrezzate ad altre raggiungibili soltanto con la barca, completamente selvagge. Un’escursione di un giorno è un tempo breve per poter assaporare a pieno l’atmosfera che avvolge Simi ma, sicuramente questo piccolo viaggio ci ha donato un nuovo desiderio, quello di ritornare presto a visitarla e di scoprire fino in fondo tutti i suoi segreti.